I costi sono evidenti ma le cause spesso invisibili

In che modo l'analisi dell'affidabilità può essere d'aiuto

Componenti per aeromobili – Costi per la manutenzione

C'è un consenso in letteratura sui costi di manutenzione delle compagnie aeree che rappresentano tra il 10% e il 15% della spesa totale: è un numero importante.

E per quanto riguarda i costi di manutenzione dei componenti degli aeromobili?

Qui il costo è soggetto a fluttuazioni, a seconda del tipo di aeromobile, dell'età, della logistica e così via.

Sulla base della nostra esperienza diretta e prendendo ad esempio l'Airbus A320 possiamo fornire un numero approssimativo - solo per discussione - 80 dollari per ora di volo.

Per contestualizzare il numero di cui sopra, prendiamo una piccola compagnia aerea con 5 A320 - ognuno dei quali vola 2000 ore di volo all'anno: i costi totali di manutenzione per i componenti sarebbero di circa 800.000 $ all'anno ... non è certo una montagna piccola!

Una gestione tecnica oculata e una analisi delle cause più frequenti di avaria, può condurre a risparmi significativi , dell'ordine del 5% - 15%.

Sui costi sopracitati, la compagnia citata nell'esempio può risparmiare in media 80.000 $ all'anno: niente male!

Vediamo di seguito come l'analisi di affidabilità può aiutare a realizzare i risparmi citati.

Domanda: cos'è esattamente l'analisi di affidabilità?

Secondo la definizione IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), l'affidabilità descrive la capacità di un sistema o componente di funzionare in condizioni dichiarate per un determinato periodo di tempo.

Se consideriamo un sistema complesso come l'aeromobile, l'affidabilità è un termine che definisce fondamentalmente la capacità di un determinato componente (alias “Line Replaceable Unit”) di operare senza malfunzionamenti per un periodo di tempo.

Nel mondo dell'aviazione, l'analisi dell'affidabilità non è un'opzione: i programmi di manutenzione degli aeromobili sono tutti basati sull'analisi dell'affidabilità e sono soggetti a revisioni e modifiche periodiche in quanto i dati provenienti dal campo operativo arricchiscono la conoscenza delle cause alla radice dei guasti.

L'affidabilità di un componente è fondamentalmente misurata in Mean Time Between Removal – espresso in Flight Hours – o (per distinguere i guasti da altre cause di rimozione) Mean Time Between Failure.

La ricetta: servono due ingredienti per una buona Analisi di Affidabilità

Il numero dei componenti (LRU) per un moderno aereo commerciale è nell’ordine delle centinaia: l'immagine qui sotto è solo una pallida rappresentazione della popolazione e della posizione delle parti dell'aeromobile.

A causa della complessità – in numero e in varietà di componenti aeronautici – abbiamo bisogno di disporre di un buon sistema informativo di manutenzione, in grado di tracciare almeno questi dati di base:

  1. Conteggio delle ore di volo dell'aeromobile
  2. Tempo di installazione/rimozione di ogni componente
  3. Motivo delle rimozioni
  4. Risultati delle officine di riparazione

Un buon sistema informativo di manutenzione è appena sufficiente? No!

Abbiamo anche bisogno di un'organizzazione ben progettata per alimentare il sistema di manutenzione: se non si inseriscono dati tempestivi e corretti – come le ore di volo dell'aeromobile o i motivi di rimozione – non si sarà in grado di tenere traccia di conclusioni significative.

OK... ora che ho dati di buona affidabilità... quali vantaggi posso ottenere?

Bene, tre famiglie di risparmio sui costi sono a vostra disposizione:

  1. Ottimale dimensionamento del magazzino
  2. Costi di riparazione
  3. Meno ritardi e cancellazioni dei voli

Vediamo ognuna di queste componenti.

Un ottimale dimensionamento del magazzino

Le compagnie aeree devono dimensionare le loro scorte con il miglior compromesso tra investimento minimo e massimo supporto operativo: certamente, nessuno vuole avere un aereo da 50 milioni bloccato nell'aeroporto in attesa di un pacco freno o di un attuatore idraulico.

D'altra parte, uno stock sovradimensionato costerà caro in termini di capitale circolante e rischio di obsolescenza.

Pertanto, algoritmi di ottimizzazione sono a vostra disposizione per calcolare l'esatta quantità di ricambi necessari per ogni LRU installata sulla vostra flotta.

Due variabili sono di fondamentale importanza per il funzionamento dell'algoritmo di ottimizzazione: Turn Around Times (il tempo necessario per riparare un'unità difettosa e tornare in magazzino) e – indovinate un po'? – Tempo medio tra le rimozioni (MTBR).

Pertanto, i dati MTBR devono essere corretti per produrre un output ottimizzato in termini di dimensioni delle scorte.

Un altro effetto importante di un'analisi di affidabilità ben gestita è che un miglioramento dell'MTBR produce una dimensione ridotta delle scorte, fornendo così un primo risultato vantaggioso di riduzione dei costi.

Costi di riparazione

I componenti dell’aeromobile possono diventare inefficienti per vari motivi: progettazione difettosa, procedure di riparazione e collaudo incomplete, parti di ricambio di basso livello, procedure di installazione errate, gestione errata degli aeromobili, ambiente operativo avverso.

Un sistema informativo di manutenzione ben gestito tiene traccia di almeno due dati importanti: motivi di rimozione (LRU) e reportistica dell’officina di riparazione delle stesse.

L'analisi dell'affidabilità qui viene condotta in due fasi:

1) Identificazione di LRU con MTBR inferiore al previsto

2) Classificazione e analisi dei motivi di rimozione e dei report di riparazione.

La lista delle azioni conseguente all'analisi di affidabilità di cui sopra può essere varia:

  1. Modifiche di progettazione à migliorato standard di modifica
  2. Rivisitazione delle Procedure di collaudo e riparazione (insieme al fornitore)
  3. Revisione dello standard di approvvigionamento delle parti
  4. Formazione per i tecnici di manutenzione di linea
  5. Miglioramento delle procedure operative degli aeromobili
  6. Pianificare la rimozione preventiva delle parti

Tutte sommate, le azioni di cui sopra forniranno un aumento dell'MTBR o, in altre parole, un notevole risparmio sui costi di riparazione.

Meno ritardi e cancellazioni dei voli

Questa è una conseguenza ovvia – ma estremamente ricercata – del buon lavoro  fatto prima.

In effetti, i ritardi e le cancellazioni dei voli sono strettamente correlati all'affidabilità dei componenti dell'aeromobile.

Considerazione interessante, la quantificazione del risparmio qui non è difficile – cioè: meno costi di riprotezione dei passeggeri, meno leasing di pezzi di ricambio a terra per aeromobili ... – ma essa non riesce a rappresentare correttamente i benefici - molto più elevati - che la compagnia aerea otterrà in termini di soddisfazione del cliente e – in definitiva – di fedeltà.

L'analisi dell'affidabilità come miglioramento continuo

Una volta che le condizioni che abbiamo delineato nei precedenti paragrafi sono state rispettate, l'analisi di affidabilità comincerà a produrre i risultati attesi.

Non si deve però cadere nell'errore che l'esercizio di analisi di affidabilità si esaurisca alla prima iterazione: se il lettore è familiare con il concetto di circolo di qualità (PDCA) allora capirà che al miglioramento continuo dei risultati ottenuti non ci sarà mai termine. 

Conclusioni

L'analisi dell'affidabilità è un potente strumento per ridurre i costi e aumentare l'efficienza operativa, ma per sfruttarne i potenziali benefici la compagnia aerea o MRO deve investire in un adeguato sistema informativo di manutenzione e implementare un processo efficace di raccolta dati.

La successiva analisi, porterà i benefici attesi, che saranno la somma di tre componenti fondamentali:

  1. Riduzione costi di riparazione
  2. Ottimizzazione del magazzino
  3. Riduzione costi per cancellazione voli e ritardi

I benefici non si esauriranno al primo ciclo di analisi ma avranno degli effetti incrementali con i successivi cicli di miglioramento continuo

RIDUZIONE COSTI

COSTI DI MANUTENZIONE

COME FARNE EMERGERE LE CAUSE

In che modo l’analisi dell’affidabilità può essere d’aiuto


Componenti per aeromobili – Costi per la manutenzione

C’è un consenso in letteratura sui costi di manutenzione delle compagnie aeree che rappresentano tra il 10% e il 15% della spesa totale: è un numero importante.

E per quanto riguarda i costi di manutenzione dei componenti degli aeromobili?

Qui il costo è soggetto a fluttuazioni, a seconda del tipo di aeromobile, dell’età, della logistica e così via.

Sulla base della nostra esperienza diretta e prendendo ad esempio l’Airbus A320 possiamo fornire un numero approssimativo – solo per discussione – 80 dollari per ora di volo.

Per contestualizzare il numero di cui sopra, prendiamo una piccola compagnia aerea con 5 A320 – ognuno dei quali vola 2000 ore di volo all’anno: i costi totali di manutenzione per i componenti sarebbero di circa 800.000 $ all’anno … non è certo una montagna piccola!

Vediamo di seguito come l’analisi di affidabilità può abbassare l’altezza della montagna di cui sopra.


Domanda: cos’è esattamente l’analisi di affidabilità?

Secondo la definizione IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers), l’affidabilità descrive la capacità di un sistema o componente di funzionare in condizioni dichiarate per un determinato periodo di tempo.

Se consideriamo un sistema complesso come l’aeromobile, l’affidabilità è un termine che definisce fondamentalmente la capacità di un determinato componente (alias “Line Replaceable Unit”) di operare senza malfunzionamenti per un periodo di tempo.

Nel mondo dell’aviazione, l’analisi dell’affidabilità non è un’opzione: i programmi di manutenzione degli aeromobili sono tutti basati sull’analisi dell’affidabilità e sono soggetti a revisioni e modifiche periodiche in quanto i dati provenienti dal campo operativo arricchiscono la conoscenza delle cause alla radice dei guasti.

L’affidabilità di un componente è fondamentalmente misurata in Mean Time Between Removal – espresso in Flight Hours – o (per distinguere i guasti da altre cause di rimozione) Mean Time Between Failure.


La ricetta: servono due ingredienti per una buona Analisi di Affidabilità

Il numero dei componenti (LRU) per un moderno aereo commerciale è nell’ordine delle centinaia: l’immagine qui sotto è solo una pallida rappresentazione della popolazione e della posizione delle parti dell’aeromobile.

A causa della complessità – in numero e in varietà di componenti aeronautici – abbiamo bisogno di disporre di un buon sistema informativo di manutenzione, in grado di tracciare almeno questi dati di base:

  1. Conteggio delle ore di volo dell’aeromobile
  2. Tempo di installazione/rimozione di ogni componente
  3. Motivo delle rimozioni
  4. Risultati della riparazione dall’officina

Un buon sistema informativo di manutenzione è appena sufficiente? No!

Abbiamo anche bisogno di un’organizzazione ben progettata per alimentare il sistema di manutenzione: se non si inseriscono dati tempestivi e corretti – come le ore di volo dell’aeromobile o i motivi di rimozione – non si sarà in grado di tenere traccia di conclusioni significative.


OK… ora che ho dati di buona affidabilità… quali vantaggi posso ottenere?

Bene, tre famiglie di risparmio sui costi sono a vostra disposizione:

  1. Ottimale dimensionamento del magazzino
  2. Costi di riparazione
  3. Meno ritardi e cancellazioni dei voli

Vediamo ognuna di queste famiglie un pò più in dettaglio….

Un ottimale dimensionamento del magazzino

Le compagnie aeree devono dimensionare le loro scorte con il miglior compromesso tra investimento minimo e massimo supporto operativo: certamente, nessuno vuole avere un aereo da 50 milioni bloccato nell’aeroporto in attesa di un pacco freno o di un attuatore idraulico.

D’altra parte, uno stock sovradimensionato costerà caro in termini di capitale circolante e rischio di obsolescenza.

Pertanto, algoritmi di ottimizzazione sono a vostra disposizione per calcolare l’esatta quantità di ricambi necessari per ogni LRU installata sulla vostra flotta.

Due variabili sono di fondamentale importanza per il funzionamento dell’algoritmo di ottimizzazione: Turn Around Times (il tempo necessario per riparare un’unità difettosa e tornare in magazzino) e – indovinate un po’? – Tempo medio tra le rimozioni (MTBR).

Pertanto, i dati MTBR devono essere corretti per produrre un output ottimizzato in termini di dimensioni delle scorte.

Un altro effetto importante di un’analisi di affidabilità ben gestita è che un miglioramento dell’MTBR produce una dimensione ridotta delle scorte, fornendo così un primo risultato vantaggioso di riduzione dei costi.

Costi di riparazione

I componenti dell’aeromobile possono diventare inefficienti per vari motivi: progettazione difettosa, procedure di riparazione e collaudo incomplete, parti di ricambio di basso livello, procedure di installazione errate, gestione errata degli aeromobili, ambiente operativo avverso.

Un sistema informativo di manutenzione ben gestito tiene traccia di almeno due dati importanti: motivi di rimozione (LRU) e reportistica dell’officina di riparazione delle stesse.

L’analisi dell’affidabilità qui viene condotta in due fasi:

1) Identificazione di LRU con MTBR inferiore al previsto

2) Classificazione e analisi dei motivi di rimozione e dei report di riparazione.

La lista delle azioni conseguente all’analisi di affidabilità di cui sopra può essere varia:

  1. Modifiche di progettazione à migliorato standard di modifica
  2. Rivisitazione delle Procedure di collaudo e riparazione (insieme al fornitore)
  3. Revisione dello standard di approvvigionamento delle parti
  4. Formazione per i tecnici di manutenzione di linea
  5. Miglioramento delle procedure operative degli aeromobili
  6. Pianificare la rimozione preventiva delle parti

Tutto sommato, le azioni di cui sopra forniranno un aumento dell’MTBR o, in altre parole, un notevole risparmio sui costi di riparazione.

Meno ritardi e cancellazioni dei voli

Questa è una conseguenza ovvia – ma estremamente ricercata – del buon lavoro che ho fatto prima.

In effetti, i ritardi e le cancellazioni dei voli sono strettamente correlati all’affidabilità dei componenti dell’aeromobile.

Considerazione interessante, la quantificazione del risparmio qui non è difficile – cioè: meno costi di riprotezione dei passeggeri, meno leasing di pezzi di ricambio a terra per aeromobili … – ma essa non riesce a rappresentare correttamente i benefici – molto più elevati – che la compagnia aerea otterrà in termini di soddisfazione del cliente e – in definitiva – di fedeltà.


Conclusioni

L’analisi dell’affidabilità è un potente strumento per ridurre i costi e aumentare l’efficienza operativa, ma per sfruttarne i potenziali benefici la compagnia aerea o MRO deve investire in un adeguato sistema informativo di manutenzione e implementare un processo efficace di raccolta dati.

Airline Management – a different view

The book is available on amazon.it  and it proves to be at the same time insightful and thought provoking.
The air transport industry is probably one of the most exciting to work for, yet it is often obscured by many misconcepts around what principles and strategies need to be adopted when it comes to successfully manage an airline.
“Airline Management – a different view” is a book that aims at providing the reader first with a fresh description of the key management dimensions of the airlines’ world and then offers a different view on how to face and successfully avoid mistakes in designing the winning strategy.

#MRO & Aviation: the need to walk the revolutionary trail

As everybody knows, Aviation is kind of a conservative world: MRO doesn’t make an exception to this rule – #MRO #AR #Drones

Aviation MRO is at a crossroads

Reasons of the above are well founded: failure is a forbidden word in commercial aviation and when it comes to the approval of new design, Civil Aviation Authorities require severe testing, fail safe approach and reliability analysis.

Usually, the certification process takes that long that aircraft manufacturers prefer to rely on an “evolutionary” rather than “revolutionary” approach.

As a result, even at the core of the most advanced avionic systems, we find micro-processors that are “ages” behind the current cutting-edge technology.

B737 New Generation - no revolution but evolution
Despite nice-looking displays, we still keep knobs and switches

If the conservative approach is valuable and, somehow, mandatory for certain areas of the aviation industry, there are cases where a more creative and dynamic strategy is needed, in order to better serve the final customer by leveraging on ready-to-use technology advancements.  


What is new for MROs

Well, the correct heading might rather be: “what is already available for maintenance organizations while they are still pretending it doesn’t exist”!

You know, when you have new technologies that can increase the quality of the work, can reduce aircraft ground time and, icing of the cake, can radically cut costs, you might be better seriously considering them and ironing out whatever resistance – internal or external – you may find across your continuous improvement path.

Many advancements are nowadays ready to be deployed or, for a few far-sighted MROs, already being used although not fully integrated in day-by-day operations: IoT applied to aircraft, spares, tools; electric ground support equipment; electronic logbook; Blockchain for digital certification and many other new technologies.

In this post we are going to focus on what we believe are the most powerful efficiency driver in the above scenario: Augmented Reality and Drone Inspections.


Augmented Reality in aviation

With the AR word we identify a technology that by using a portable – better if wearable – device , can enhance the inspector vision with meaningful information like, drawing, written and aural instructions, warnings and so on.

Usually, we find three main use cases for AR:

  1. Remote expert assistance
  2. Guided inspection check list
  3. Training

 The trick on all the above cases lies in the concept of collaboration and experience sharing: with the help of smart glasses, the remote expert can see what the operator on the field sees and can provide additional information and instructions.

The ability to record sessions and to design in advance the workflow yields a tremendous boost to the training and to the dissemination of best practices.

Industry experience shows that AR can improve productivity up to 40% compared to the traditional physical Job card.


DRONE Inspections

Should someone drive a poll to list the most painful tasks in the aviation MRO, certainly at the top ten we would find Lighting strike inspections. Anybody with some field experience will certainly remember the painful waiting time lost in finding the right cherry picker and that feeling of pain in the gut that comes from being at 30 feet high on an unstable and shaking platform…

Now, the above task, and many others that include routine inspections during planned maintenance, can be easily and quickly carried out by using a Drone.

The current technology in drones has seen significant improvements: advanced radar/lidar automatic guidance and high-resolution cameras can perform – and record – the aircraft surface in a much better way than human eye.

Here the brightest gain for the MRO – and for its final customer – comes from the reduced ground time and lower investment.


Certification considerations

From the above celebratory discussion, one might wonder why both AR and drones aren’t adopted by the majority of MROs around the world: the business and quality cases are certainly more than compelling.

An adverse combination of external and internal resistances can explain the situation.

First, Aviation Authorities, as conservative as they can be, are not apparently enthused to amend their regulations in order to admit new tools and procedures that may drastically change the old and reassuring habits of conducting maintenance inspections.

Despite a strong support from the industry, as of today, the only go-ahead from FAA and EASA (US and European aviation authorities) is limited to some instance of remote inspection in the production and design regulations (so-called part 21).

Coming to internal resistance, the adoption of these new technologies requires strong management commitment to change; ability to effectively communicate the goods of the new technology and willingness to wipe off the concerns about workers privacy (this especially when we talk about AR…).


The way to go.

The MRO industry after Covid-19 will face many challenges: we still don’t know when and how the rebound in traffic will happen.

One thing, though, we know for sure: the pandemic crisis made it clear to every stakeholder in very industry in the earth that revolutionary steps in technological transformation need to be taken.

The ability of AR and Drones to deliver consistent and tangible advantages to the airlines – in term of aircraft downtime and quality of maintenance – is going to be a must-have for the next decade successful MROs.

The advise to the wise MRO is to start implementing AR and drones in every day operations, recording each inspection and repair while still keeping the existing – approved – procedures: the approval of the new technologies from the Aviation Authorities will be easier and quicker once the organization will prove the higher effectiveness of the new tools.

A quick overview of suggested steps for AR and Drone inspection implementation is provided in the picture below.

steps for seamless introduction of AR and Drones inspections in #MRO

Cambiamento e apprendimento- l’aiuto del LEAN e della tecnologia

Innovazione e apprendimento - utilizza tecniche come LEAN e realtà aumentata
Innovazione ed Apprendimento: due facce della stessa medaglia

Premessa

La mia abitudine di fare una corsettina mattutina si rivela spesso un interessante incubatore di idee: tra una salita e una discesa lascio correre anche i pensieri e – forse per le endorfine prodotte dalla corsa – questi convergono in una forma logica che, in qualche caso (ed a costo di apparire tedioso), vale la pena di condividere.

Questa mattina, mentre correvo, pensavo ad una e-mail da spedire al mio amico Christopher: avevo una risposta da fornirgli in merito ad una possibile collaborazione e mi è venuto in mente di iniziare scherzosamente la lettera con “dear Christ bearer…” giocando con l’etimo del suo nome e che deriva dal greco “Christos” e “fero” dove il verbo fero (identico al latino peraltro) significa portatore.

Mi son subito congratulato con me stesso: i cinque anni spesi al classico, studiando latino e greco, a qualche cosa sono serviti, mi sono detto.

Superata questa fase di deprecabile autocompiacimento, mi sono chiesto quali altri benefici lo studio delle lettere classiche abbia potuto portare ad un modesto studente come me.

Il più importante beneficio, almeno per quanto mi riguarda, è stato certamente l’aver affinato una buona attitudine a “imparare” attraverso la lettura e l’analisi di un testo.

Le ore e ore passate a imparare a memoria le eccezioni nelle coniugazioni dei verbi in greco antico, oppure la frustrante decifrazione delle chilometriche frasi di Cicerone, fanno germogliare nel giovane studente l’arte della perseveranza ed aiutano a farne crescere la stima nelle proprie capacità di apprendimento.

Con quanto sopra, non voglio certo sostenere che la capacità di apprendimento sia una prerogativa degli studenti del liceo classico! Ci sono, certamente, altre vie – e non solamente negli indirizzi di studio – attraverso le quali un individuo diventa bravo nella assimilazione di nuove tecniche e metodologie.

Qualunque sia la genesi dell’attitudine ad apprendere, questa capacità risulta particolarmente importante in tutti quei contesti soggetti a dinamiche di cambiamento.


Il Cambiamento e l’Innovazione implicano la necessità di apprendere

L’innovazione, sia essa tecnologica che di processa, necessita che i soggetti coinvolti escano dalla loro “comfort zone”, dalla routine e che si confrontino con il nuovo, con lo sconosciuto e che, quindi, imparino delle tecniche nuove e assumano dei comportamenti inesplorati prima.

Solitamente le aziende che introducono delle innovazioni sono sufficientemente preparate ad addestrare i propri dipendenti nell’utilizzo delle nuove tecnologie e nel gestire i nuovi processi, tuttavia l’efficacia dei programmi di addestramento non è assicurata a causa della cosiddetta “resistenza al cambiamento”.

Tale resistenza si manifesta per molteplici motivi, ma uno dei più importanti – il che ci riporta la tema dello studio delle lettere classiche – è, a mio parere, la mancanza di capacità di apprendere, o, meglio, la carenza di autostima che porta certi individui ad abbandonare la sfida dettata dalle nuove condizioni di lavoro.  

Questo aspetto della “paura” di molti dipendenti di non essere adeguati alla richiesta di nuove conoscenze non è, a mio parere, sufficientemente tenuto in considerazione in molte aziende durante la pianificazione dell’innovazione.

Al contrario, molti manager tendono a dare alla resistenza al cambiamento una connotazione malevola, imputandola molto spesso alla pigrizia o alla volontà di contrapposizione del lavoratore: questo non è un approccio corretto e sarà la fonte del probabile insuccesso dell’iniziativa di cambiamento promulgata dall’azienda.


Azioni e reazioni  

Come reagire o, meglio, come prevenire il problema della resistenza al cambiamento?

Scartando subito l’ipotesi di sottoporre i propri collaboratori ad un corso accelerato di latino e greco, il buon manager che debba introdurre una qualche innovazione deve porsi l’obiettivo di togliere lo stress, sdrammatizzare, dal campo di gioco.

Per sdrammatizzare, cioè trasformare il doloroso processo del cambiamento in una esperienza gratificante e, perché no, piacevole, abbiamo a disposizione diverse armi che possiamo distinguere in due categorie: la filosofia Lean e la tecnologia.


La filosofia LEAN applicata alla gestione del cambiamento: il Lean Change Management

Il termine LEAN – cioè snello – è diventato oramai uno standard nelle filosofie di gestione aziendale.

Senza volere entrare nei dettagli, uno dei pilastri della filosofia LEAN è il “KAIZEN” il cui significato è “cambiare per il meglio”.

KaiZen è un concetto che a me piace molto: sottintende infatti che il cambiamento non è un bene di per sé, ma distingue un cambiamento “buono” da uno cattivo. Quante volte ci è capitato di vedere introdotte tecnologie inutili o riorganizzazioni aziendali che hanno prodotto peggioramenti, della serie il rimedio è peggio del male?

KaiZen richiede perciò un esame rigoroso delle motivazioni del cambiamento e una valutazione puntuale dei benefici che si vogliono introdurre.

I pilastri del KaiZen sono i seguenti:

  • Lavoro di squadra
  • Disciplina
  • Morale
  • Circoli di Qualità
  • Suggerimenti per il miglioramento

Aldilà del dettaglio, possiamo notare come tutti i punti citati siano riconducibili ad un unico concetto: Coinvolgimento del dipendente nel processo di cambiamento!

Il coinvolgimento dei lavoratori, comporta diversi benefici che creano un effetto volano sulle forze positive al cambiamento, è quello che gli inglesi chiamano “confidence build up”:

  • Incremento della motivazione
  • Discussione e chiarimento dei dubbi – trasparenza del “perché” e del “come”
  • Acquisizione di elementi di feedback – maggiore robustezza dell’innovazione proposta

La tecnologia

Solitamente le tecnologie sono viste come un amplificatore dello stress da cambiamento, dovendo, esse stesse, essere “imparate” dall’utilizzatore.

Nel caso della Realtà Aumentata (AR) abbiamo invece una tecnologia “amica”, che può rappresentare un formidabile aiuto per il lavoratore che debba acquisire nuove conoscenze in maniera rapida ed “error free”.

La realtà aumentata – o “augmented reality” – consiste in un campo addizionale di informazioni che si sovrappone al campo visivo del soggetto.

Questo “layer” aggiuntivo di informazioni viene veicolato attraverso degli “smart glasses” – occhiali intelligenti – oppure attraverso lo schermo di un dispositivo portatile, come il telefonino o il tablet.

Che cosa possiamo trasmettere attraverso la realtà aumentata?

Nel caso in esame, e cioè quello dell’innovazione, possiamo trasmettere le istruzioni per l’uso delle nuove macchine; le istruzioni per compilare nuovi formati in un processo industriale o amministrativo; la guida operativa all’utilizzo di nuovi programmi informatici (si pensi al sistema di prenotazioni di una compagnia aerea oppure al sistema di contabilità di una qualunque azienda); il flusso di approvazione di una processo di vendita…..insomma, il ventaglio di applicazioni è realmente vasto.

Un’altra interessante applicazione della realtà aumentata, che si sposa molto bene con l’aspetto di apprendimento che abbiamo prima rappresentato, è il cosiddetto “tutorial”, cioè un video nel quale un esperto illustra le procedure di utilizzo della nuova tecnologia.

Questa rappresentazione visiva può sostituire sia la didattica in presenza, sia il manuale di istruzioni di uso (alzi la mano chi spontaneamente si mette a leggere i manuali senza addormentarsi…).


Conclusioni

La rilevanza strategica di una corretta gestione del cambiamento non è di certo una novità, tuttavia è chiaro a tutti che le aziende, le organizzazioni, le comunità assistono ad una accelerazione dell’esigenza di affrontare in maniera nuova i bisogni di una società che si evolve sempre più velocemente.

Come abbiamo visto, accanto a questo quadro sempre più complicato di evoluzione e innovazione, i manager hanno a disposizione anche nuove tecniche/tecnologie che possono, se correttamente implementate, rappresentare una notevole facilitazione nel processo di miglioramento che le loro organizzazioni hanno intrapreso.

ADVENTO e Innovazione

Perché ADVENTO Consulting per l’innovazione?

Il quadro nazionale e i potenziali clienti

Innovazione, Industria 4.0, Tecnologia, Change Management, sono tutti concetti e parole molto usate (e abusate) nella terminologia odierna.

Advento Consulting si pone l’obiettivo di aiutare le imprese italiane a ridurre i costi e migliorare la qualità del prodotto finale attraverso l’adozione di tecnologie realmente utili a conseguire gli obiettivi aziendali.

In Italia esiste un forte tessuto industriale di aziende che operano nel campo della produzione meccanica e nei servizi di manutenzione e revisione componenti.

Tali aziende operano poi in svariati settori industriali, dai trasporti, all’aviazione, alla meccanica di precisione (ingranaggi in primis), all’automotive…la tabella che segue può essere usata come classificazione delle attività che appaiono più interessate al processo di innovazione e di trasformazione tecnologica:

Il numero di aziende che operano negli ambiti predetti è superiore a 40.000 (dato ISTAT 2018).

L’innovazione come requisito fondamentale per le attività di Produzione e di Manutenzione

Definiamo intanto come INNOVAZIONE un prodotto o un processo nuovo o migliorato (o combinazione di questi) che differisce significativamente dai precedenti prodotti o processi dell’azienda e che è stato messo a disposizione dei potenziali utenti (prodotto) o messo in uso dall’azienda (processo) (da manuale di Oslo 2018).

Certamente, quando oggigiorno si parla di Innovazione per le imprese manifatturiere, si tende a identificarla con il piano Industria 4.0, tuttavia la definizione sopra riportata è ben più ampia ed abbraccia sia l’innovazione tecnologica che l’innovazione più tradizionale, quella dei processi e delle attività di progetto.

Inoltre, nella quasi totalità dei casi, una “buona” trasformazione tecnologica deve essere accompagnata anche da una profonda trasformazione dei processi industriali, pena il fallimento dello stesso processo di innovazione.

Ecco che, allora, comprendiamo che l’Innovazione è indissolubilmente legata al processo di “cambiamento”, anzi, per utilizzare un concetto giapponese, al Kai-zen – cioè al cambiamento per migliorare. L’ultima rilevazione ISTAT ci fornisce un quadro globale del grado di penetrazione della Innovazione nell’industria:

Innovazione – Se ne parla tanto ma quanto ha successo?

Se la precedente statistica fornisce un quadro confortante sulla percentuale di imprese innovative (65% del totale), la situazione diventa meno confortante se si esaminano le percentuali di SUCCESSO dell’innovazione introdotta.

È infatti noto che ben il 60% delle innovazioni non riesce a produrre i risultati attesi e che la resistenza al cambiamento si manifesta attraverso i seguenti sintomi:

  1. Mancato supporto da parte della leadership aziendale
  2. Mancata rivisitazione dei processi e dell’organizzazione aziendale
  3. Carenza di coinvolgimento dei “process owners” e mancato addestramento e sensibilizzazione degli operatori interessati
  4. Assenza di adeguato coordinamento del progetto di cambiamento

Il Kaizen come facilitatore del processo di Innovazione

Il Kaizen, come già detto in precedenza, è una filosofia di gestione dei processi aziendali tesa a introdurre il miglioramento attraverso un approccio condiviso che si basa, tra gli altri, sui seguenti concetti:

  • coinvolgimento totale dei singoli alla realizzazione degli scopi dell’Organizzazione 
  • La formazione continua del personale attraverso processi di riqualificazione tecnologica e stages di apprendimento dedicati;
  • Disegnando la linea produttiva ed i processi ad essa collegati seguendo la logica del valore al cliente finale
  • La gestione del cambiamento (Change Management) attraverso delle sessioni dedicate (Blitz Kaizen)

 Il principio fondamentale, ed uno dei motivi di successo dell’approccio Kaizen, è quello che ogni miglioramento, per essere permanente, deve vedere come protagonista il : esso deve essere coinvolto, piuttosto che relegato ad eseguire soluzioni rigide e dettate dall’alto, nella realizzazione del progetto innovativo, contribuendo al suo successo con soluzioni creative.

È altresì evidente come la definizione degli obiettivi aziendali al riguardo dell’innovazione deve essere chiara e comunicata “ex ante”, cioè all’inizio del progetto.

Altro importante requisito è quello dell’identificazione del sistema di misurazione dei risultati dell’innovazione introdotta: tale sistema deve essere misurabile ed apprezzabile da tutti gli stakeholders e rappresenta un formidabile strumento di incoraggiamento per il successo del cambiamento.

Il modello ADVENTO Consulting

La chiave del successo di ogni progetto di innovazione è nella fase iniziale: la scelta dell’idea e della soluzione tecnologica deve essere preceduta da una analisi dei processi di creazione del valore per il cliente finale.

ADVENTO ha consolidato nel tempo un modello collaudato in numerose esperienze reali maturate in ambiti aziendali complessi: nella figura che segue si illustra un esempio del modello di intervento che viene sviluppato accanto al committente.

ADVENTO –> Innovazione Digitale

I tre “ingredienti” del Successo

L’immagine di cui sopra evidenzia quali sono gli ingredienti chiave per una trasformazione digitale di successo:

  1. Scegliere gli strumenti giusti;
  2. Convincere le risorse umane
  3. Rivedere i processi.

È sorprendente notare come circa il 70% dei progetti di trasformazione (digitale e non) ancora fallisca!

Ma qual è una semplice misura per giudicare un’implementazione di successo di una nuova tecnologia? WestMonroe fornisce una interessante chiave di interpretazione:

Mentre la tecnologia è necessaria per migliorare le competenze della forza lavoro, i suoi benefici possono essere riconosciuti solo quando le persone la usano in modo efficace.

Prima che le organizzazioni mettano in atto qualsiasi nuova tecnologia, è imperativo  che pensino all’esperienza dell’utente finale: come i dipendenti consumeranno la nuova tecnologia, perché consentirà loro di fare meglio il loro lavoro e quali percorsi possono intraprendere per costruire le competenze necessarie.

L’applicazione di un approccio di progettazione incentrato sull’uomo per rispondere a queste domande è fondamentale per realizzare il ROI sugli sforzi di miglioramento delle competenze.  “

Come riesce ADVENTO a garantire il successo di un’innovazione digitale?

Si mette semplicemente nei panni degli utenti…

  1. Pensa a come gli utenti apprezzeranno la nuova tecnologia
  2. Con quanta facilità possono “accenderla” e “spegnerla”?
  3. Quanto velocemente possono imparare le nuove funzionalità?
  4. Quali cambiamenti sono necessari nel posto di lavoro?
  5. Quante procedure puoi eliminare per semplificare il lavoro?

….in altre parole, trattiamo i tuoi dipendenti come i nostri migliori clienti: da essi dipende il successo della trasformazione digitale.